Le nuvole di Aristofane
Regia e adattamento Luca Bargagna
con Viviana Altieri, Vincenzo D’Amato, Elisabetta MIsasi, Luca Mascolo, Alessandro Meringolo, Massimo Odierna, Marco Palvetti, Sara Putignano
luci Sergio Ciattaglia scene Edoardo Aruta fondali Edoardo Aruta, Francesco Morgante costumi Luna Peri Proto, Edoardo Aruta foto e video di scena Daniele Grillo animazioni e grafica Francesco Morgante organizzazione BluTeatro, Maria Piccolo
Produzione: Coop. Attori & Tecnici in collaborazione con BluTeatro
La Compagnia BluTeatro, dopo il successo della Bottega del caffè, ritorna al Teatro Vittoria con Le nuvole di Aristofane, un nuovo spettacolo pensato per i ragazzi delle scuole medie e superiori e per i loro docenti.
Le nuvole, opera tra le più note e rappresentative della tradizione del teatro antico, andata in scena per la prima volta nel 423 A.C. nell’ambito delle Grandi Dionisie ad Atene, racconta la storia del contadino Strepsiade e di suo figlio Fidippide, mandato dal padre alla scuola di Socrate per imparare l’arte dialettica e poi utilizzarla al fine di sfuggire ai creditori che continuamente lo tormentano per le sue spese dissolute. Dopo una riluttanza iniziale ed incuriosito dai racconti di Strepsiade, Fidippide va al Pensatoio, dove assiste al dibattito tra il Discorso Migliore e il Discorso Peggiore.Nonostante i buoni propositi e i sani valori proposti dal Discorso Migliore (personificazione delle virtù della tradizione), alla fine prevale il Discorso Peggiore (personificazione delle nuove filosofie) mediante ragionamenti cavillosi. Fidippide impara la lezione e riesce a mandare via due creditori; il padre è contento, ma la situazione gli sfugge subito di mano: Fidippide comincia infatti a picchiarlo, e di fronte alle sue proteste il figlio gli dimostra di avere tutto il diritto di farlo. Esasperato e furioso, Strepsiade dà allora alle fiamme il Pensatoio di Socrate.
BluTeatro con questa messa in scena si propone di far emergere l’attualità del testo, tanto antico quanto capace di parlare dell’oggi attraverso alcune tematiche universali con cui siamo ancora chiamati a confrontarci: il perenne conflitto delle generazioni e il problema di una corretta scelta educativa, l’incontro/ scontro tra tradizione e innovazione, tra l’antica saggezza dei padri e la sovversiva vitalità dei figli, la condanna dello sciocco utilitarismo, della millantata cultura vuota di contenuti e dell’ignoranza disonesta che tenta di piegare la conoscenza ai propri fini.
In un momento in cui i ragazzi si trovano a fare i conti con una società che ha perso i propri valori fondanti, in cui sembra che tutto sia lecito, in cui le parole viaggiano sempre più veloci, ma in cui l’indignazione civile si riduce a pochi sterili attimi, la scelta di proporre questa commedia alle scuole nasce dalla convinzione che il teatro debba confrontarsi con la collettività e che trovi la sua ragione d’essere proprio nella possibilità, con il chiudersi del sipario, di aprire alla riflessione. Il teatro inteso come strumento per liberarsi dalla cultura massificata e riappropriarsi della propria capacità di analisi ha bisogno prima di tutto di un pubblico attivo, pronto, critico.
Si rende dunque necessario un confronto diretto tra chi il teatro lo fa e chi lo guarda, perché il teatro si fa insieme, attori e spettatori, perché insieme forse si può cominciare a riflettere. È per questo che il progetto didattico-formativo proposto dalla Compagnia BluTeatro, prevede, accanto alla visione dello spettacolo, la possibilità di organizzare una serie di appuntamenti, completamente gratuiti, presso le scuole per incontrare gli studenti e coadiuvare i docenti nel percorso di avvicinamento al testo e alla messa in scena.